Come gestire una rissa tra due cani
Una situazione particolarmente spiacevole per qualsiasi proprietario, anche il più esperto: la rissa tra cani può diventare un vero problema, sia per il cane che per il padrone. Vediamo come gestirla.
Lisa Pugliese
Educatrice_CinofilaE’ un evento che purtroppo può succedere a tutti: immaginiamo di trovarsi in passeggiata con il nostro fedele amico al guinzaglio, magari in centro città o sul lungo mare, d’improvviso sentiamo un urlo alle nostre spalle, una voce che tenta disperatamente di richiamare il proprio cane. Non facciamo in tempo a girare la testa e a comprendere ciò che sta succedendo, che in men che non si dica, un essere a tutta velocità si fionda addosso al nostro cane, facendoci letteralmente andare nel panico.
Prima di tutto, mantenete la calma.
Lo so che vi può sembrare una richiesta folle, ma sappiate che il vostro comportamento in questi istanti può davvero fare la differenza. Voce alta, urli, strepiti, agitazione, potrebbero ulteriormente eccitare il cane che ha avviato l’aggressione, meglio perciò agire in silenzio e cercare di zittire anche l’altro proprietario (se presente).
Se avete ancora al guinzaglio il vostro cane, lasciatelo. Per due motivi:
Il primo, è che senza guinzaglio riesce più facilmente a comunicare con il suo corpo ed – eventualmente – a difendersi. Il secondo, è che nella peggiore delle ipotesi può scappare. Il che è un rischio, è bene che lo sappiate. Ma se l’alternativa è veramente perdere la vita o essere menomati, io preferirei dover cercare il mio cane per ore e ore.
Un primo tentativo che potete fare (ma dovete essere in due), è tentare di separare i due cani nel momento in cui si staccano.
Che significa questo? Durante una rissa, non è detto necessariamente che ci debba essere un morso, anzi. Sono (fortunatamente) molti i cani che litigano senza però arrivare a tanto. Ma anche ipotizzando la peggiore delle possibilità, cioè che il vostro cane venga morso, arriva comunque il momento in cui l’altro cane lascia la presa (fase d’arresto), per godersi la cosiddetta fase refrattaria, cioè quel periodo in cui non si manifesta di nuovo l’attacco (salvo ovviamente casi di patologie comportamentali che dunque non seguono questo schema). Quello è l’istante in cui – mettendovi ovviamente d’accordo con l’altro proprietario – dovete agire velocemente per separare i due cani, senza esitazioni, perché potrebbe seguire un altro attacco a breve distanza di tempo, una volta che riparte la naturale sequenza dell’aggressione.
Se i due cani non sembrano volersi staccare, potete provare altre due soluzioni
Vi informo che – fortunatamente – non mi sono mai ritrovata a gestire una rissa talmente grave da non riuscire a risolverla con la soluzione che vi ho appena descritto. Detto ciò, purtroppo può accadere, dunque vi propongo le due alternative che trovano maggiore riscontro in letteratura:
- Gettare un secchio d’acqua addosso ai due cani (l’effetto sorpresa potrebbe improvvisamente distoglierli dalla rissa e voi potreste approfittare per separarli);
- Alzare le due zampe posteriori, ognuno del proprio cane (l’improvvisa perdita di equilibrio porterebbe l’attenzione del vostro cane verso di voi). Attenzione a questa seconda possibilità: bisogna stare estremamente attenti a dove ci si posiziona con il corpo, in modo da far sì che il cane non arrivi a nessuno dei vostri arti, né – soprattutto – al vostro viso. Questo perché, durante una rissa, l’eccitazione del cane può arrivare ad un livello tale che qualsiasi soggetto si trovi ad una distanza utile per un attacco, può teoricamente diventare oggetto di sfogo. Si chiama aggressività rediretta e non è un fenomeno da sottovalutare.
Qualora infine vi trovaste da soli a dover intervenire, io vi sconsiglio vivamente di farlo. Capisco che vi sentiate inermi e sconcertati davanti ad un’aggressione del vostro caro amico, ma è essenziale che mettiate la vostra incolumità al primo posto. Senza l’altro proprietario, né uno sconosciuto che si trova a passare di lì in quel momento, non ci sarebbe nessuno a soccorrervi qualora ci fosse bisogno, e questo non possiamo permetterlo. Sono certa che nemmeno il vostro amico a quattro zampe lo vorrebbe.
Dott.ssa Lisa Pugliese
Educatrice e Istruttrice Cinofila