Displasia del gomito nel cane: sintomi e terapie
La displasia del gomito è considerata la maggior causa di zoppia dell’arto anteriore nel cane. Scopriamo qualcosa in più.
Aurora Busti
VeterinariaLa displasia del gomito è un’alterazione della formazione dell’articolazione del gomito del cane, che nei casi gravi può portare a zoppìa ed artrite. La patologia ha una componente principalmente ereditaria poligenica, ma è favorita anche da fattori ambientali.
Quali sono le razze più a rischio di displasia del gomito?
Come per la displasia dell’anca, le razze maggiormente predisposte sono quelle grandi o giganti, come ad esempio:
- Pastore Tedesco;
- Labrador retriever;
- Golden retriever;
- Rottweiler;
- Alano;
- Chow chow;
- Dogue de Bordeaux.
In tali razze si consiglia uno studio radiografico giovanile intorno ai 4-6 mesi di età. Lo studio radiografico consiste in una serie di radiografie del gomito, con il cane in anestesia o in sedazione profonda. Hanno lo scopo di identificare in età precoce i soggetti affetti da tale patologia ed evitare la formazione di processi artrosici generanti zoppia e dolore.
Come capisco se il cane ha displasia del gomito?
La sintomatologia può insorgere già nei primi 5-6 mesi di vita del cane, come ad esempio:
- zoppia di uno o di entrambi gli arti anteriori;
- difficoltà alla deambulazione;
- dolore alla manipolazione del gomito;
- gomito gonfio e caldo (nei casi acuti);
- andatura rigida.
Il grado di zoppia aumenta col passare del tempo e al progredire della degenerazione articolare. Il dolore sarà più intenso alla ripresa del movimento dopo un lungo periodo di riposo (es. dopo aver passato ore sdraiato nella cuccia) e potrebbe “migliorare” dopo qualche passo.
Che terapia si può fare?
Le soluzioni terapeutiche variano a seconda dell’età del cane alla diagnosi e in base al grado di displasia.
Se nel cucciolo sono possibili varie opzioni chirurgiche in grado di correggere il difetto articolare. Nel soggetto adulto è maggiormente indicata la terapia conservativa, composta da farmaci antiinfiammatori e antidolorifici, necessari per aiutare il cane a superare la fase acuta.
La terapia medica può essere associata alla fisioterapia, con lo scopo di allungare l’intervallo di tempo fra un trattamento e l’altro, riducendo il rischio di comparsa di effetti collaterali legati all’uso prolungato di alcuni farmaci.
Sia nel cucciolo, che nell’adulto sono vivamente raccomandati:
- il controllo del peso;
- un supplemento della dieta con integratori per le articolazioni (glucosamina e condroitina);
- lo svolgimento di un’attività fisica blanda ma quotidiana (l’ideale sarebbero brevi passeggiate ripetute più volte al giorno);
- regolari visite di controllo dal veterinario.
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Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn