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FEOCROMOCITOMA NEL CANE: cos é?

Il feocromocitoma è un tumore delle ghiandole surrenali che produce catecolamine, localmente invasivo e raramente metastatico. Il trattamento è chirurgico. La prognosi è buona se la massa viene asportata totalmente.

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Che tipo di tumore è questo?

Il feocromocitoma è un tumore raro nel cane che si origina da cellule denominate “cromaffini” localizzate nella parte midollare della ghiandola surrenalica. Le ghiandole surrenaliche sono due piccole strutture ghiandolari situate davanti al polo craniale di entrambi i reni. Si tratta inoltre di una ghiandola particolare perché produce neurotrasmettitori come l’adrenalina e la noradrenalina, ma ha anche una funzione ghiandolare producendo importanti ormoni come i glucocorticoidi (cortisolo), i mineralcorticoidi e gli ormoni sessuali. Il feocromocitoma può quindi essere monolaterale (se interessa soltanto una ghiandola) o bilaterale (qualora interessa entrambe). La distinzione fra maligno o benigno dipende dalle caratteristiche del tumore ed in particolare:

  • Dalla capacità di invadere i tessuti ed organi circostanti;
  • Dal potere metastatico (capacità di invadere tessuti a distanza);

Generalmente, si tratta di tumori con scarso potere metastatico a distanza ma abbastanza invasivi localmente. Un’altra caratteristica del feocromocitoma è quello di produrre e rilasciare catecolamine. Le catecolamine agiscono su tutto l’organismo rendendolo pronto ad una reazione di “attacco o fuga” attraverso l’attivazione di diversi meccanismi fra i quali aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, le quantità di zucchero nel sangue, dilatando i bronchi e le pupille.

Quali sono i sintomi?

Le manifestazioni cliniche del feocromocitoma dipendono quindi da due principali fattori:

  • L’invasività locale del tumore che può invadere i vasi sanguigni (causando sanguinamenti) ed i tessuti adiacenti;
  • Dall’eccessiva produzione di catecolamine che stimolano il sistema adrenergico.

I sintomi sono aspecifici ed intermittenti e possono essere confusi con quelli causati da altre patologie (Sindrome di Cushing, Diabete, danno renale o epatico) nonché da altri tumori ed in particolare possono essere:

  • letargia;
  • episodi di collasso;
  • epistassi, cecità improvvisa, danno renale acuto;
  • tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) con aritmie (alterazione del ritmo);
  • tachipnea (respirazione rapida);
  • perdita di peso e anoressia;
  • vomito, diarrea;
  • polifagia, poliuria;

Diagnosi

Uno studio riporta che più del 50% dei tumori surrenalici diagnosticati sono dei reperti occasionali. Qualora però si sospetti un feocromocitoma sarà necessario andare a valutare visivamente la ghiandola. Per far ciò, la diagnostica per immagine ed in particolare l’ecografia, la risonanza magnetica e la tomografia assiale computerizzata (tac) possono essere diversamente utili.

Nel particolare, con l’ecografia si può valutare la presenza della massa, l’origine, se ha invaso le strutture vicine e se sono presenti metastasi negli altri organi addominali (non sempre è possibile!). Con l’ecografia si può inoltre prenlevare un frammento di massa (biopsia).

Infine,  la risonanza magnetica e la tac sono le più attendibili e dettagliate per la valutazione di masse adrenaliche. La tac è inoltre in grado di valutare se il tumore ha invaso i vasi sanguigni, un importante informazione dal punto di vista prognostico.

Nel processo diagnostico, sarà inoltre il caso di valutare il torace (attraverso radiografie o meglio tac) alla ricerca di metastasi. Inoltre, un esame del sangue e delle urine saranno utili per escludere altre patologie concomitanti.

Dobbiamo infine sottolineare che per confermare la diagnosi di feocromocitoma o per differenziarlo da altri tipi di tumore che possono avere la stessa origine sarà necessario effettuare una valutazione istologica del tumore.

Trattamento

Il trattamento d’elezione è la chirurgia volta a rimuovere il tumore. Si tratta di un intervento abbastanza complicato a causa della vicinanza con vasi sanguigni e organi; ma anche dal punto di vista anestesiologico a causa delle complicazioni che si possono manifestare in seguito al rilascio di catecolamine durante e dopo l’intervento chirurgico.

La prognosi è buona nel caso in cui la massa viene asportata totalmente e non sono presenti metastasi.

 

Vito Priolo

DVM, MRCVS, PhD

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