Il mio cane ha il tartaro: 3 consigli per ridurre questo problema
Alitosi, stomatiti e retrazioni gengivali possono essere solo alcune delle sgradevoli conseguenze di un’inaccurata igiene orale del nostro Amico a 4 zampe. Come prevenire tali rischi?
Alessia Troli
VeterinariaCure quotidiane… l’arma vincente!
Per ridurre la formazione del tartaro, la prevenzione è la miglior cura. Ogni volta che “trascuriamo” l’igiene orale del nostro Amico, questo accumula placca sulla superficie dei denti e nel corso del tempo la placca viene trasformata in tartaro, ad opera dei batteri presenti nella bocca.
Ecco 3 semplici accorgimenti, per una bocca in salute:
1. Incentivare il consumo di crocchette, rispetto al cibo umido
Le statistiche dimostrano, che le malattie parodontali, sono più frequenti in cani, i quali fanno largo consumo di cibo fresco o umido, a discapito dell’alimentazione secca. Di fatti la crocchetta, costringendo il cane a morderla per esser frantumata, effettua un azione abrasiva sulla superficie del dente, promuovendo il distacco della placca.
2. Spazzolino e dentifricio!
In commercio esistono varie formulazioni per l’igiene orale del cane:
• spazzolini tradizionali per cani,
• ditali gommati,
• spugnette abrasive sagomate,
in base alle esigenze e alle comodità di ogni singolo cliente.
L’utilizzo del dentifricio (anche questo rigorosamente per cani) completerà il lavoro di pulizia, rinforzando lo smalto dei denti e potenziando le naturali difese del cavo orale.
3. Stick dentali
Gli stick hanno lo scopo di coadiuvare la lotta alla placca. Oltre all’igiene orale, possono fungere da premio o come sano passatempo per il nostro Amico, mentre noi siamo fuori casa. Attenzione però che il cane non abbia il vizio di ingerire interi, grossi pezzi di stick; per scongiurare il rischio di ostruzione intestinale da corpo estraneo.
Detartrasi dal veterinario
Quando la placca viene trasformata in tartaro, quest’ultimo ha una matrice talmente forte, che una volta presente, l’unico mezzo per eliminarlo, è la detartrasi dal veterinario.
Si tratta di una procedura, che non prevederà soltanto l’asportazione del tartaro, ma in sede di detartrasi il proprio medico veterinario avrà anche il modo di visitare l’intero cavo orale e ispezionare la vitalità dente per dente, ricorrendo se necessario ad eventuali estrazioni.
Dott.ssa Alessia Troli
Medico Veterinario