Insufficienza renale nei cani, le aspettative di vita
L’insufficienza renale nel cane è molto frequente, soprattutto in età avanzata, ma scopriamo cosa aspettarci e che cosa possiamo fare per aiutarlo.
Aurora Busti
VeterinariaL’insufficienza renale cronica è una patologia che colpisce spesso i cani a partire dai 6/7 anni di età, anche se più frequente nei gatti, ha un’importante percentuale d’incidenza anche nei cani ed è la terza principale causa di morte dei soggetti anziani.
I reni perdono la loro funzionalità per un’alterazione della normale architettura dovuta la maggior parte delle volte all’avanzare di processi degenerativi oppure alla comparsa di processi neoplastici.
Conseguenze dell’insufficienza renale nei cani
Le principali conseguenze della perdita della funzione renale sono le seguenti:
- ritenzione di sostanze azotate (azotemia/uremia);
- ritenzione di fosforo e mancanza di attivazione finale della vitamina D (iperfosfatemia/iperparatiroidismo renale secondario/osteodistrofia renale);
- perdita di proteine (sindrome nefrosica/trombosi);
- diminuzione del riassorbimento del bicarbonato e dell’escrezione dei protoni (acidosi metabolica);
- diminuzione della sintesi di eritropoietina (anemia non rigenerativa);
- alterazione della capacità di concentrazione dell’urina (isostenuria/ipostenuria/ipertensione arteriosa);
- mancanza di escrezione di potassio.
Riduzione dell’aspettativa di vita nella malattia renale cronica
La prognosi dell’insufficienza renale cronica è generalmente negativa, anche se in molti casi, se i segni clinici e le conseguenze metaboliche non sono gravi, gli animali possono vivere per mesi o anni con una qualità di vita accettabile.
È stato dimostrato che nei cani con insufficienza renale, un trattamento dietetico appropriato può migliorare significativamente la qualità della vita. L’aspettativa di vita può aumentare fino a 3,2 volte.
Con una dieta e degli integratori adeguati si possono migliorare:
- l’escrezione di azoto dai reni;
- incentivare l’escrezione di azoto e potassio attraverso l’intestino;
- la protezione glomerulare;
- controllo dell’acidosi.
Oltre ad un’alimentazione specifica e ad integratori, che possono aiutare nel prolungare la vita al cane, si può utilizzare anche il benazepril che, come è stato visto da alcuni studi condotti, aiuta ad avere una minore proteinuria, una migliore condizione generale e un maggiore appetito, oltre a una minore perdita di peso rispetto ai cani del gruppo placebo.
I tempi di sopravvivenza, anche se più lunghi nel gruppo del benazepril rispetto al gruppo placebo (rispettivamente 290 e 236), non differiscono in modo significativo.
Ricordo che per poter formulare una diagnosi, per impostare la terapia più adeguata a ogni caso specifico e sapere la prognosi vi dovrete rivolgere al vostro veterinario di fiducia per una visita completa, delle analisi del sangue, analisi delle urine e un’ecografia addominale.
Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn