Cambiare crocchette al cane: quando e come farlo?
Durante la vita del nostro cane ci si può trovare nella condizione di voler o dover cambiare il tipo di crocchette che siamo soliti somministrargli. Questo cambio alimentare può apparire agli occhi del proprietario come una pratica banale da eseguire, ma in realtà può nascondere alcune insidie e alcuni rischi per la salute del nostro amico a quattro zampe. Vediamo insieme le principali regole da seguire per effettuare correttamente il cambio di alimento.
Morena Cena
VeterinariaPerché cambiare crocchette al cane?
La decisione di cambiare crocchette al cane può essere dovuta ad una necessità del cane. Ad esempio un cucciolo che diventa adulto, deve passare da un cibo “puppy” ad uno “adult”.
In altri casi l’insorgenza di una patologia può richiedere un trattamento dietetico specifico (ad esempio una dieta renale, una dieta gastro-intestinale, ipoallergenica etc..).
Infine è possibile semplicemente voler variare l’alimentazione del proprio cane, magari perché non gradisce più l’alimento abituale.
Qualunque sia la motivazione del cambio dietetico, è sempre consigliabile sentire preventivamente il parere del Medico Veterinario. Solo il Medico Veterinario saprà fornire le giuste indicazioni circa le modalità e le tempistiche per effettuare la transizione dall’alimento vecchio al nuovo.
Regola generale: non avere fretta!
Una volta acquistato il nuovo pacco di crocchette, la prima fondamentale regola da tenere ben presente è di non avere fretta!
La tentazione di presentare subito una ciotola piena delle nuove crocchette al nostro amico Fido è forte, ma bisogna resistere. Il cambio alimentare infatti va effettuato gradualmente. L’arco di tempo che può andare da circa 7 giorni fino a 2-3 settimane a seconda delle condizioni di salute del cane.
Come cambiare le crocchette al cane?
La tecnica consiste nel mescolare le due tipologie di crocchette in modo proporzionale:
- i primi giorni 25% del mangime nuovo e 75% di quello vecchio,
- poi 50% e 50%,
- infine 75% del mangime nuovo e 25% di quello vecchio fino a completare la transizione.
La motivazione di questo passaggio così graduale è che, essendo ogni alimento diverso per composizione, consistenza e sapore, anche la flora microbica intestinale del nostro cane dovrà abituarsi al nuovo cibo.
A questo proposito può essere d’aiuto durante la fase di transizione somministrare al cane dei fermenti lattici ad uso veterinario. Durante la transizione bisognerà prestare molta attenzione:
- all’appetito del cane,
- alla consistenza delle feci
- all’insorgenza di eventuali sintomi gastro-enterici: quali vomito, diarrea e appetito capriccioso.
Seconda regola generale: tenere a portata di mano l’alimento vecchio
Soprattutto nei casi in cui dovessero insorgere dei sintomi gastro-enterici durante il cambio alimentare, è sempre buona norma avere a portata di mano il vecchio alimento. Se il cane non dovesse per nulla “tollerare” il nuovo cibo, sarà comunque possibile tornare a somministrargli quello precedente.
Conclusioni:
Qualunque sia il cibo scelto per il nostro amico a quattro zampe, un concetto molto importante da tenere a mente è che non è necessario cambiarlo più volte pensando di “accontentare” i gusti del cane.
Alcuni proprietari infatti tendono ad alternare più tipologie di cibo. Magari con proteine e gusti differenti, pensando di rendere il proprio beniamino più felice.
Ogni dieta Barkyn è completa e perfettamente bilanciata. Se il cane gradisce una determinata tipologia di alimento e con quello non manifesta alcun problema, è possibile mantenerlo a vita. Senza correre il rischio di incorrere in carenze nutrizionali.
Dott.ssa Alessia Troli
Medico Veterinario Barkyn