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Ernia iatale nel cane: cos’è?

Scopriamo oggi insieme l’ernia iatale nel cane: cos’è? Quali sono le cause principali? Come influisce sulla vita del mio cane? Come gestirla?

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L’ernia iatale nel cane può rappresentare un problema più o meno grave per la salute dell’animale, scopriamo insieme qualcosa in più.

Cos’è l’ernia iatale nel cane?

L’ernia iatale consiste in una erniazione di parte dello stomaco, attraverso un’apertura del diaframma (il muscolo che sostiene i polmoni e che separa la cavità toracica da quella addominale) chiamata “iato esofageo”. La maggior parte delle ernie è asintomatica, ma un’aumentata incidenza di reflusso acido può causare i sintomi da malattia da reflusso gastroesofageo.

Quali sono le cause principali?

La causa più frequente di ernia iatale nel cane è certamente la forma congenita, un difetto anatomico dello iato esofageo e di alcuni legamenti del diaframma, presenti fin dalla nascita del cane. Altre cause riguardano le forme acquisite, le quali possono essere secondarie a traumi, ostruzione delle alte vie respiratorie oppure associate a vomito o tetano.

Come può influire sul mio cane?

Nelle forme congenite la maggior parte dei soggetti affetti presenta segni clinici fin dallo svezzamento o entro il compimento del primo anno di età. Per le forme acquisite la presentazione clinica può avvenire ad ogni età.
Tuttavia alcuni soggetti possono rimanere asintomatici a vita se l’erniazione non permette il passaggio di grandi parti di organi addominali. Alcune ernie di piccola entità sono dette intermittenti, cioè si formano e poi si riducono spontaneamente in continuazione. Anche i sintomi saranno altalenanti.

Quali sono i sintomi di un’ernia iatale nel cane?

I sintomi clinici sono principalmente riconducibili all’esofagite da reflusso:

In casi di ernie di grandi dimensioni i principali sintomi possono essere attribuibili anche a difficoltà respiratorie:

  • dispnea,
  • intolleranza all’esercizio,
  • tosse.

Qual è il trattamento?

Il trattamento previsto per l’ernia iatale può prevedere due approcci: un approccio conservativo-medico e uno chirurgico. Il piano terapeutico è stabilito in base alla gravità e al tipo di ernia in questione. Alcune ernie possono prevedere una terapia medica di circa un mese, riservando l’intervento chirurgico ai soggetti che non rispondono entro tale periodo. La terapia medica consiste nel trattamento dell’esofagite da reflusso, associando l’uso di omeprazolo o altri gastroprotettori a farmaci procinetici (facilitanti il passaggio del bolo alimentare).
La gestione alimentare più corretta in caso di ernia prevede l’assunzione del pasto su piano rialzato, suddividendo la quota giornaliera di crocchette in 3-4 pasti, con cibo a basso contenuto di grassi.

Dott.ssa Alessia Troli
Medico Veterinario Barkyn

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